Miraggi

scritto da Simone Michettoni1
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Autore del testo Simone Michettoni1

Testo: Miraggi
di Simone Michettoni1

Di nuovo il miraggio si ripete
e appare
quel luogo che sul mondo si fa incanto,
quando uno squarcio sulla parete
delle percezioni, di soprassalto,
ti assale.
Luoghi velati da epoche lontane
appaiono allora, 
stanze in cui l'esseziale
prende dimora,
come a conversare con altre anime
nell'ozioso entusiasmo d'una droga.
Sui gradini dell'eccesso,
in scala all'assoluto,
d'un possibile accesso
si va in cerca per quel luogo conosciuto
come in un sogno ripetuto;
su mari di lacrime versate 
senza approdo,
su logiche in aria campate 
il tempo d'una voluta di fumo.
Senza trovar mai modo
di giungere in quel luogo,
diffuso come un profumo,
che il cuore punge e alla follia spinge,
di poterlo travare nell'arte,
come in qualcuno da amare, si finge.
Che non si è mai visto da nessuna parte
un luogo in cui anche i colori tolgono le maschere
come presenze vive in dialogo costante,
dove i complementari riuniscono le parti,
come ad ascoltare su pietre e sassi 
l'acqua e il vento che ne ha fatto i suoi calchi.
Su strati di luce d'ipnotico contrasto 
si dipingono le sue mappe
e su arie rarefatte
suonate a ricordare che sta troppo in alto
quel luogo d'incanto.
Altrove ogni volta fugge della vista più svelto
che per guardare sempre oltre
tutto si è fatto un deserto;
terra bruciata si fa tutto, per una coltre
di cenere su lasciare impronte
che non tornino più in cerchio,
ma è come cercare di guardarsi negli occhi
senza uno specchio.
Chiuderli al sole e guardare i tondi
dell'iride sulle palpebre riprodotti,
come un negativo di altri mondi,
solo questo si può fare;
tenere tanto stretto il legame
con ciò che è invisibile e irreale
che dalla sua mancanza ci si sente stritolare;
stare negli anni ripetuti sempre uguali
fino a far sì che un altro giorno 
diventi il domani.
Il giorno in cui ci affacceremo su quel mondo
mai vissuto che in un fantastico ricordo
e lì, da una camera
che i toni dorati delle pareti aprono
su un mattino senza fine,
alla sua finestra ci affacceremo 
in attesa di veder comparire 
la nostra figura, dal fondo
d'un sentiero,
come chi a casa sua fa ritorno.

Miraggi testo di Simone Michettoni1
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